produzione messicana del 2007, che tira in ballo tematiche serie come quella dell'immigrazione clandestina negli Usa, anche se si capisce fin da subito che la pellicola vuole giocare principalmente la carta sentimentale nel raccontare una toccante vicenda di ricongiungimento tra madre e figlio. Rosario è una donna che lavora come domestica negli States, dove è entrata illegalmente, e che manda ogni mese dei soldi a Carlitos, il figlio di nove anni, rimasto in Messico con la nonna. Alla morte di quest'ultima, il bambino passa la frontiera chiuso in un portabagagli e viaggia diretto a Los Angeles in cerca di sua madre, avendo come unico riferimento l'incrocio stradale da cui lei era solita chiamarlo. Prima che la possa riabbracciare, farà alcuni incontri importanti e si troverà ad affrontare numerosi imprevisti e insidie.Un'opera, questa di Patricia Riggen, che mescola senza pensarci troppo pathos e impegno, con un esito tutto sommato convincente. Se la vicenda potrebbe prestarsi al patetismo più spudorato, la regia sa ottenere dagli interpreti, anche dal piccolo protagonista, prove sfumate e credibili, e soprattutto alterna con abilità il racconto del viaggio di Carlitos a quello della vita di sua madre a Los Angeles, di modo che la pellicola risulta sempre varia e interessante. Se a ciò si aggiungono dialoghi sentiti e non falsi e una descrizione vivida e accurata di milieu e psicologie, ecco che una storia che avrebbe rischiato di degenerare in una sorta di telenovela riesce a restare sensibile, misurata, coinvolgente.
La Misma Luna
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