lunedì 11 luglio 2011

I dieci comandamenti è un film statunitense del 1956 diretto da Cecil B. De Mille, il remake dell'omonimo film dello stesso regista. È interpretato da Charlton Heston, Yul Brynner, Anne Baxter, Edward G. Robinson, John Derek, Yvonne De Carlo, Vincent Price e molte altre celebrità dell'epoca. Il film narra la storia di Mosè, il bambino ebreo salvato dalla madre a seguito di un massacro voluto dal faraone, che, adottato dalla figlia di quest'ultimo, divenne principe d'Egitto e, dopo aver scoperto le sue vere origini, decise di abbandonare la sua vita di lussi e agi e, in seguito, dopo aver affrontato il faraone Ramesse II, suo acerrimo nemico sin dalla gioventù, liberò il suo popolo dalla schiavitù. La trama della pellicola è desunta, oltre che dal libro dell'Esodo, anche dal Midrash, dal Corano e dai testi di Giuseppe Flavio. Per puro sfarzo e spettacolarità, pochi film possono pretendere di eguagliare lo splendore visivo di quest'opera, girata in Egitto e nel deserto del Sinai, con uno dei più fastosi scenari mai realizzati. Il più demilliano dei film di De Mille, alla sua ultima direzione, e realizzato a fotocopia (ma in Techicolor e VistaVision) dell'omonimo film del 1923 da lui stesso diretto. "E' la storia raccontata attraverso le immagini" ebbe a dire il regista. Ed infatti, sono proprio le immagini a parlare. Set rilucenti da sfavillanti scenografie, costumi ricercatissimi, arredi da gran gala, numero stratosferico di comparse, rappresentano l'essenzialità dell'opera ed è attorno a questi elementi che De Mille costruisce il racconto biblico, il più importante della storia ebraica. Mosè è presentato non soltanto come l'inviato di Dio, ma soprattutto come un uomo alla ricerca della verità. Personaggi di questo calibro è sempre difficile identificarli nella loro interezza originale attraverso la macchina da presa. Per questo, stravolgimenti figurativi assieme ad intrecci intimistici, gettati dentro senza molto riguardo, servono più che altro a delineare una situazione narrativa in norma, altrimenti, visto l'ambiente, di difficile configurazione. Quello che per De Mille è importante, al riguardo degli attori, sono i loro volti; i suoi personaggi sono caratterizzati dall'espressione, quindi, non è necessario saper recitare bensì interpretare, concetto questo di sottilissima arguzia. Un resoconto storico e in questo caso per di più religioso, non ha bisogno di movimenti estemporanei o forme di esacerbato divismo; basta la presenza e la disinvoltura dei movimenti a far si che l'atmosfera corrisposta sia quella preordinata sin dall'inizio delle riprese. Chi più del serafico Charlon Heston poteva interpretare il ruolo di Mosè? Quale altra attrice se non Anne Baxter, bella e intrigante, poteva impersonificare Nefertari, una figura ambivalente nella quale sprigiona il desiderio di ricchezza ma anche la volontà di rinunciarvi a favore dell'uomo che ama. E lo statico Yul Brynner, il faraone di ghiaccio, privo di qualsiasi amore o sentimento che non sia per se stesso, in contrapposizione alla simpatica figura di Cedric Hardwike, il re dei re, un vecchio dal volto stanco sprigiona bonarietà e perdono verso chiunque lo circondi. Anche il cattivo biblico di turno, Dathan, ha il suo interprete d'eccezione, quel Edward G. Robinson che aveva ammaliato e impressionato il pubblico negli anni trenta e quaranta attraverso favolose interpretazioni nel gangsters-noir. Ecco quindi la sintesi demilliana. Un fragore scenico di assoluta grandiosità, all'interno del quale si muovono le pedine, poco importa se di prima grandezza o totalmente trascurabili; una volta scelte e immerse nell'insieme, esse non possono assolutamente fallire, di conseguenza il trionfo è assicurato. L'enorme successo commerciale portò questo mastodontico film ad incassare il quadruplo dei soldi investiti per realizzarlo (45 milioni di dollari). La sequenza dell'apertura del Mar Rosso rimane nella leggenda; un trucco visivo (siamo nel 1956) creato in gran segreto da John P. Fulton sotto l'ausilio dello stesso De Mille, il quale non volle mai rivelare la tecnica usata per realizzarlo. Soltanto all'inizio degli anni settanta, con l'avvento delle nuove tecniche speciali, si riuscì a capirne quale fu il trucco all'epoca adottato.

I dieci comandamenti - Regia di Cecil B. De Mille

Con Charlton Heston, Yul Brynner, Anne Baxter, Edward G. Robinson, Yvonne De Carlo, Debra Paget, John Derek, Vincent Price, Cedric Hardwicke, Woody Strode, John Carradine, Martha Scott, Douglas Dumbrille, Judith Anderson, Olive Deering, Douglass Dumbrille, H.B. Warner, Nina Foch

Storico, Biblico, Drammatico, USA, 1956

I dieci comandamenti

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